lunedì 19 maggio 2014

Il grande freddo spinge gli utili delle banche e gli Usa festeggiano

Leggete questo articolo, l'ho trovato su "Repubblica".

Mentre infuria la battaglia sulle restrizione che sta per imporre la Fed sull’impegno delle banche nelle commodity, gli istituti di credito di Wall Street festeggiano profitti record derivanti proprio dal settore delle materie prime. Secondo la società di consulenza Coalition, le prime dieci banche del listino americano avrebbero registrato un incremento del 20% anno su anno nei primi mesi di marzo. A spingere verso l’alto un inverno particolarmente freddo, che ha fatto salire il prezzo della bolletta energetica. Un trend, tuttavia, limitato. Perché a valori assoluti, come ricorda il Financial Times, le prime dieci banche hanno tratto risorse dalle commodity pari a 4,5 miliardi di dollari lo scorso anno, contro i 14,1 del 2008, quando il trading sulle materie prime era ai massimi. A parte elettricità e gas, infatti, il settore dei metalli si tiene basso e anche altre commodity non salgono più di tanto.
L'attenzione è posta rischio che alcuni di questi asset in mano a banche possano incorrere in «catastrofi» come quella della Deepwater Horizon, la piattaforma petrolifera di Bp esplosa nel 2011 Golfo del Messico o il deragliamento di un treno carico di greggio che l'estate scorsa ha ucciso 47 persone in Canada. «Le recenti catastrofi – scrive la Fed – evidenziano che il costo di prevenzione degli incidenti è elevato e che le richieste di indennizzo connesse con attività sui mercati fisici delle commodities possono essere difficili da limitare e più alte del previsto». I senatori democratici spingono affinché la Fed imponga un innalzamento delle assicurazioni e garanzie e un aumento dei costi. In questo scenario alcune grandi banche avevano annunciato la loro intenzione di ritirarsi dal settore. Jp Morgan, per esempio, si è mossa per vendere gli “asset” fisici immagazzinati a Mercuria, una trading house svizzera. E Morgan Stanley sta per vendere parte delle sue operazioni alla russa Rosneft. Deutsche Bank dalla sua sta uscendo da alcuni settori. Il rischio è che a fronte di misure restrittive, le banche si limitino a tagliare quello che rende meno, per concentrarsi sui settori, come energia e gas, più promettenti.

Nessun commento:

Posta un commento