mercoledì 25 giugno 2014

Farmaci e cosmetici entrano in Borsa

Anche le case farmaceutiche e il mondo della cosmetica entrano in Borsa. Ce lo spiega di seguito un articolo tratto da La Repubblica.

MILANO - Scalda i motori per la quotazione Rottapharm, la società farmaceutica che fa capo alla famiglia Rovati, nata nel 1961 come laboratorio e oggi presente in 85 paesi nel mondo.

In questi giorni è in corso il premarketing dell'azienda che si propone di sbarcare a Piazza Affari entro fine luglio. "Se nei prossimi giorni arriveranno i via libera di Consob e Borsa Italiana, il road show potrebbe iniziare la prossima settimana o al massimo slittare a inizio di quella successiva", ha dichiarato a Radiocor una fonte vicina all'operazione. La società, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 536 milioni di euro, un margine operativo lordo adjusted attorno a 149 milioni (normalizzato tenendo conto dei costi non ricorrenti sostenuti per riorganizzare il gruppo in vista dell'Ipo) e un utile adjusted di circa 68 milioni, dovrebbe avere un valore tra 1,9 e 2,2 miliardi di euro, secondo indiscrezioni che circolano negli ambienti finanziari. In Borsa arriverà attorno al 30% del capitale.
La quota che arriverà in Borsa sarà interamente venduta da Fidim, holding che fa capo alla famiglia Rovati. In pratica l'Ipo sarà strutturata come un'offerta pubblica di vendita, un'Opv. Con i soldi che incasserà dall'operazione, la finanziaria estinguerà parte dei debiti infragruppo verso Rottapharm e le sue controllate, pari a 253,6 milioni di euro. A sua volta l'azienda farmaceutica, dopo il versamento di Fidim, rimborserà anticipatamente i contratti di finanziamento bancari
pari a 169 milioni, andando quasi ad estinguere la propria posizione debitoria verso gli istituti creditizi.

La differenza del cash che otterrà, attorno a 84 milioni, verrà utilizzata per portare avanti il piano industriale del gruppo. Banca Imi è sponsor dell'operazione, oltre che joint bookrunners insieme a Deutsche Bank, Goldman Sachs, Jp Morgan e Morgan Stanley. Inoltre coordinatori dell'offerta saranno Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan. Nel primo trimestre 2014 la società ha registrato un fatturato di 117 milioni, un ebitda adjusted di 18,5 milioni e un utile adjusted di 2,1 milioni. A fine marzo la posizione finanziaria netta era di 257 milioni, principalmente legata al prestito obbligazionario da 400 milioni lanciato nel 2012 (prestito che paga cedole mensili), oltre che ai debiti che la società ha contratto dopo l'acquisizione dell'azienda tedesca madaus, avvenuta nel 2007.

"Rottapharm è molto interessante perchè realizza quasi l'80% del proprio fatturato attraverso i prodotti semi-etici, ossia quelli non rimborsabili, e con prodotto cosmetici, nutraceutici, oltre che dispositivi medici. Si tratta di prodotti che consentono di realizzare margini elevati", ha commentato una fonte ancora a Radiocor. Nel primo trimestre, ad esempio, i prodotti semi-etici hanno registrato un fatturato di 82,9 milioni (il 76% dei ricavi totali), in netta crescita rispetto ai 72,9 milioni del primo trimestre 2013. Con i farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale, invece, la società nei primi tre mesi 2014 ha fatturato 25,4 milioni. L'azienda opera inoltre nel business degli estratti naturali con la controllata Euramed (7,4 milioni i ricavi nel primo trimestre). "La società esporta tantissimo all'estero", ha inoltre aggiunto la fonte.

In effetti, l'Italia pesa solamente il 30% sui ricavi complessivi, seguita dall'Europa occidentale che pesa per il 29%. Rottapharm vende poi nell'Europa periferica, nei paesi Bric e nel SudEst asiatico, che rappresenta il 16% del giro d'affari. Per il futuro l'azienda non esclude eventuali acquisizioni, sia per ampliare la propria quota di mercato in nuove aree geografiche, sia per entrare in prodottidi nicchia.

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