venerdì 13 giugno 2014

Londra si allontana ancora da Bruxelles

Londra è sempre più euroscettica.
Di seguito l'articolo che ne parla tratto dal Sole 24Ore.

Londra raddoppia, o quasi. Si sgancia da Bruxelles e ai quattro anni di carcere promessi dalla Ue per chi manipola i benchmark dei mercati finanziari, replica con l'ipotesi di condanne fino a sette anni. Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha annunciato di non volersi adeguare alla norma comunitaria che entrerà in vigore nel 2016 perché la City ha numeri che sono un multiplo delle altre piazze finanziarie e per questo richiede flessibilità. Ha alzato l'asticella della galera - promettendo di adeguare alla manipolazione già adottata per il Libor sia le temute truffe su cambi (Forex) e sia quelle sulle commodieties - per fugare il sospetto di compiacere il mondo finanziario. La City marcia in solitario, anche se l'obiettivo non è diverso da quello della Commissione.

Osborne sa che il caso Forex può far più rumore del Libor e sa di non potersi permettere, a un anno dal voto, di trovarsi impreparato davanti a un altro scandalo. Un occhio alle urne di domani, l'altro a quelle di ieri. La volontà di apparire libero dalla Ue su un capitolo ad alta tensione come le regole dei mercati, pur adottando misure che non potranno essere troppo dissimili, ha un significato politico preciso. Il recupero del consenso in un Paese sempre più euroscettico è imperativo dopo la vittoria dell'Ukip alle Europee. L'irrigidimento di Londra sulle conseguenze per chi manopola il fixing dei tassi di riferimento è esigenza economica indifferibile. La City avrebbe difficoltà a rispondere a una nuova crisi di credibilità, anche se la sensazione è che, sul Forex, ci sia assai poco da ...recuperare. Il danno è fatto, deve solo venire a galla. In vista di quella data, Osborne corre ai ripari.

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